martedì 22 gennaio 2013

A suon di tamburo per il carnevale

Ciao, nipote.

La plaza de armas di Huamachuco
Il carnevale, da queste parti, arriva presto: nella cittadina di Cajamarca, dove sono stato fino all'altro giorno, cominciano a festeggiarlo già adesso, con varie cerimonie un po' strane tipo il "matrimonio del re del carnevale", un grande pupazzo di cartapesta. Ma la cosa più strana è quello che fanno le sere dei finesettimana, quando migliaia di persone si riuniscono in gruppi piccoli e grandi nella piazza principale, tutti a cantare al ritmo di alcuni suonatori di tamburo e di tromba; e vanno avanti fino a tarda notte, a volte fino all'alba, sempre cantando e bevendo qualcosa per scaldarsi. Perché qui, in questa zona, siamo a più di 2000 metri, e la notte fa freschino.


L'altro giorno, con un paio di autobus, sono arrivato invece a Huamachuco, una città un po' lontano da tutto, ma con una "plaza de armas" (la piazza principale, così chiamata ancora dal tempo degli spagnoli, più di 500 anni fa) piena zeppa di strane sculture fatte con gli alberi: pensa che ho visto un maiale, una formica e persino uno scoiattolo. Nella piazza si danno appuntamento tutte le persone della città, e anche i contadini che vengono in visita, riconoscibili dal grande cappello di paglia che indossano sempre per proteggersi dal sole e, anche, dalla pioggia.

A proposito di pioggia: domani, se il tempo sarà un po' migliore (ché oggi ci son stati temporali tutto il giorno) andrò a visitare delle antiche rovine del periodo precedente agli Inca (molto vecchie, insomma). Ti racconterò com'è andata.

Saludos,
Daniele

2 commenti:

Sandra c'era una volta Ilaria ha detto...

complimenti per l'iniziativa da un'amica di Chiara, nonchè zia pure io di due nipotini stupenderrimi. Ecco il Sud America non è in cima ai miei desideri di viaggio, ma ti seguirò. Baci

chiara.bc ha detto...

Un bellissimo pensiero zio ♥
Anna e MArco

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