sabato 30 marzo 2013

Scuola di volo per condor

Ciao, nipote.

Un condor in volo con le ali spiegate
Dopo aver visitato la bella città di Arequipa, bianca per la pietra vulcanica con cui è stata costruita, e dove ho acquistato un bellissimamente bellissimo regalo per te, sono arrivato al canyon del Colca, il secondo più profondo del mondo (pensa che il Gran Canyon americano è solo la metà di questo!).

Abbiamo passato una notte nel piccolo villaggio di Chivay, e poi di buon mattino siamo saliti sul nostro pulmino e siamo arrivati nei pressi della Cruz del Condor, un punto panoramico da cui si possono vedere, ogni giorno, giovani condor che imparano a volare.

giovedì 28 marzo 2013

Grandi disegni nel deserto

Ciao, nipote!

A me sembrano davvero delle mani
Nella parte sud del Perù, paese sudamericano che si affaccia sull'Oceano Pacifico, tanti secoli fa viveva un popolo conosciuto come i Nazca.

I Nazca erano famosi per i vasi di ceramica che creavano, decorandoli con molti colori e con figure di uomini, animali e piante. Ma per noi sono ancora più famosi per qualcosa che hanno creato nel deserto in cui vivevano: delle enormi linee, disegni geometrici e figure di animali. Qualcosa che gli scienziati ancora non sanno perché è stata fatta: qualcuno dice che servano per rappresentare le costellazioni del cielo, qualcun altro dice che siano messaggi per gli dei, affinché proteggessero i Nazca e le loro sorgenti d'acqua, che ovviamente era una risorsa importantissima nel deserto.

venerdì 22 marzo 2013

I cuscinetti di Papa Francesco

Ciao, nipote.

La faccia del nuovo Papa è ovunque
Come penso ti avranno annunciato le campane delle chiesa, e forse ne avrete parlato anche a casa e a scuola, la Chiesa Cattolica ha un nuovo Papa: Francesco.

Lui, che di nome proprio fa Jorge Maria, è nato e vissuto in Argentina, anche se il suo papà è italiano e i nonni pure. Puoi quindi immaginarti le grandi feste che hanno fatto a Buenos Aires, capitale di questo paese sudamericano, quando hanno appreso la notizia: la gente andava in giro in macchina suonando il clacson all'impazzata, le chiese si riempivano di fiori e di persone che pregavano, le bandiere gialle e bianche del Vaticano apparivano un po' ovunque, compreso in cima all'Obelisco, una torre altissima in mezzo alla strada più trafficata della città.

domenica 17 marzo 2013

Un barbiere come quelli di una volta

Ciao, nipote.

Le mani di Osvaldo sulla mia faccia
Da qualche giorno sono a Buenos Aires, la capitale dell'Argentina. I viaggiatori del mio tour sono appena partiti, ed io mi appresto a godermi un po' la città con le sue case colorate nel quartiere di Caminito, i suoi ballerini di tango, i festeggiamenti per il nuovo Papa (che è stato arcivescovo nella cattedrale di questa città per molti anni, e che quindi è molto noto ed amato).

Prima di partire, uno dei miei viaggiatori, Ivan, mi ha chiesto di trovargli un negozio di barbiere, di quelli all'antica che quasi non si vedono più, dove il barbiere usa ancora il rasoio a mano per farti la barba. E, con l'aiuto di alcune persone che conosco qui, sono riuscito a trovargliene uno, e siamo quindi andati a fargli visita.

sabato 9 marzo 2013

Rompere il giacc(ia)io

Ciao, nipote.

Il ghiacciaio si rompe
Lo sai il significato della frase "rompere il ghiaccio"? Si usa in una situazione in cui qualcuno trova il modo di cominciare una conversazione con un'altra persona, quando prima non sembrava esserci una soluzione; per esempio, quando incontri una persona per la prima volta, e trovi un argomento che può servirti per cominciare a parlarle.

Qui in Argentina, e più precisamente in Patagonia, la stessa frase può però essere riferita anche al bellissimo spettacolo offerto da alcuni ghiacciai, il più famoso dei quali è il Perito Moreno (che è poi il nome di un signore a cui hanno dedicato, tanti anni fa, il ghiacciaio): grandissimi fiumi di ghiaccio che scendono lentissimamente dalle Ande, le montagne che percorrono tutta l'America del Sud quasi come una spina dorsale, e che spesso finiscono in laghi più o meno grandi. Nel caso del ghiacciaio Perito Moreno, nel lago Argentino.

domenica 3 marzo 2013

Tramonto a Puerto Natales

Porticciolo di Puerto Natales
Ciao, nipote.

Oggi sono arrivato in Patagonia, che significa "terra degli uomini dai grandi piedi": quando il navigatore portoghese Ferdinando Magellano arrivò per primo da queste parti, molti secoli fa, vide delle grosse impronte per terra e pensò che qui vivessero dei giganti. In realtà, gli indigeni che abitavano qui, non avendo ancora le scarpe, giravano con i piedi ricoperti di molti strati di pelli animali, e quindi lasciavano delle orme molto grandi...

La città in cui mi trovo si chiama Puerto Natales, ed è un punto di passaggio per molti turisti che vogliono andare a visitare il Parco Nazionale di Torres del Paine (di cui ti ho già parlato). Non è una cittadina molto grande, ci vivranno sì e no circa 20000 persone, ma i turisti sono tanti, e quindi molti abitanti lavorano per loro, con ristoranti, alberghi, negozi di souvenir eccetera eccetera.