martedì 19 maggio 2015

Cinque Terre, cinque perle lungo la costa ligure

Manarola, forse la più piccola
delle Cinque Terre
Ciao, nipote.

Hai mai sentito parlare delle Cinque Terre? Forse tu no, ma ti assicuro che tutti i turisti che vengono in Italia sanno non solo che esistono, ma anche esattamente dove si trovano: sulla costa ligure di levante (ovvero, quella orientale), all'interno di un Parco Naturale nazionale istituito nel 1999 per preservare loro e alcune altre località (Portovenere e le tre isole Palmaria, Tino e Tinetto).

Terre, in passato, significava villaggi. Ecco quindi che le Cinque Terre sono cinque villaggi (da nord a sud: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore), spuntati pressapoco intono al 12°-13° secolo su uno dei tratti di costa più scomodo e scoscesi di tutta la zona. Gli uomini che li fondarono avevano deciso solo allora, dopo aver abitato per secoli sulle colline più entroterra, di avvicinarsi al mare, una volta che gli attacchi dei pirati e dei saraceni si erano ridotti fino ad un limite accettabile. Il motivo è presto detto: era più facile usare il mare per pescare e commerciare, che vivere solamente di olive e vino e dover camminare per ore se non giorni per raggiungere le altre località lungo sentieri impervi.
La tranquillità che si vive nelle
Cinque Terre è anche merito
del loro isolamento
Poi, nel 19° secolo arrivò la ferrovia che, scavandosi la sua strada tra i fianchi delle vallate, finalmente collegò in maniera costante i piccoli villaggi. Con il treno arrivò una vita migliore e, poi, i turisti. Ogni giorno, ora, migliaia di persone visitano queste piccole località, affascinati dalle loro piccole dimensioni (si va dai 300 ai 1500 abitanti), dai viottoli stretti e ripidi, dai colori pastello delle case, dall'idea di una vita tranquilla senza macchine o motorini, dal mare incantevole.

Anche troppe persone, se me lo chiedi: spesso i momenti migliori sono al primo mattino o dopo le 6 di sera, quando i turisti se ne sono quasi tutti andati e si riesce davvero a respirare l'odore di una vita che scorre più tranquilla, a volte seguendo davvero buffe tradizioni, come quella di mettere una bottiglia piena d'acqua davanti alla porta perché così i gatti, specchiandosi nel riflesso, non sceglieranno di marcare il loro territorio proprio in quel punto.

E la presenza di grandi quantità di turisti, oltre ai problemi dati da un territorio già fragile di suo (per riuscire a coltivare qualcosa, gli abitanti del luogo hanno costruito centinaia di terrazzamenti lungo tutte le pendici delle colline), causa anche seri problemi geologici: molti dei sentieri hanno bisogno continuo di manutenzione, ed ogni volta che arrivano forti piogge c'è il rischio di frane e smottamenti, come è già accaduto nell'ottobre 2011, quando in certi punti le colate di fango arrivarono a 4 metri di altezza. Un territorio bello e delicato allo stesso tempo, quindi, che va protetto nel migliore dei modi.

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