domenica 23 agosto 2015

London calling #4: navigando le rotte degli oceani

Anna Polena, nella collezione
del Cutty Sark a Greenwich
Ciao, nipote.

Quarto giorno di questo viaggio in cui tu stai cercando di fare un po' di pratica d'inglese (per il momento, però, sai solo dire con convinzione "yes", "mind the gap" e "this is a train to Wimbledon station"). Viste le previsioni, che danno pioggia per domani, abbiamo deciso di anticipare la nostra escursione a Greenwich, quartiere fuori Londra noto per la sua storia marittima e per aver dato il nome al meridiano e al fuso orario omonimi.

Da Waterloo, giusto sotto il grande cerchio del London Eye, ci imbarchiamo su uno dei clipper, i battelli che percorrono su e giù il Tamigi, alternativa ottima alla sotterranea metropolitana se si vuole godere della vista di un po' degli edifici della città, oltre a respirare un po' d'aria fresca. All'inizio lentamente, per fermarsi spesso a raccogliere e depositare viaggiatori, la barca poi accelera, e in meno di un'ora ci porta a destinazione, passando sotto il bellissimo Tower Bridge e dandoci modo di ammirare la forma affusolata dello Shard.

Arrivati poco prima di mezzogiorno (che ci sono da considerare anche i lavori lungo la metro, la coda per i biglietti e, sì, ok, il fatto che non siamo stati proprio proprio mattinieri), andiamo subito a visitare il Cutty Sark, il bellissimo veliero che nella seconda metà del secolo XIX navigava sulla rotta delle Indie per il commercio del tè, prima, e della lana, poi. Un clipper velocissimo, che prende il nome dalla camiciola ("cutty sark", in scozzese) indossata dalla strega Nannie, raffigurata nella polena della nave. E proprio Nannie incontriamo, mentre nello spazio ricavato sotto la chiglia ci racconta le vicende legate al vascello. Un vascello che riusciamo a visitare in ogni suo angolo, dalla chiglia al ponte, da prua a poppa, grazie al bellissimo spazio espositivo che vi è stato allestito, che ci permette di imparare un sacco di cose.


Assieme a sua maestà
la regina Elisabetta II
e al suo cane Lego I
Poi, è tempo di uscire, e mangiarsi un hamburger gigante ad un chiosco presente al tradizionale mercatino, mentre vari gruppi musicali si esibiscono per un festival degli artisti di strada. C'è pure una stramba banda che passa, o meglio che appare: dopo aver fatto un sacco di rumore con tamburi e tromboni, si ferma davanti al Cutty Sark e per 5 minuti buoni non fa niente, tanto che i gruppi musicali - frastornati - riprendono a suonare... giusto in tempo per essere interrotti dalla banda che riparte.

Ripartiamo anche noi, e andiamo a visitare alcuni degli edifici dell'Ospedale Navale (opera di Christopher Wren, quello che aveva costruito anche la cattedrale di Saint Paul), senza farci mancare quella che da molti è definita la "Cappella Sistina del Regno Unito", la Painted Hall, refettorio dell'allora ospedale completamente ricoperto di dipinti da James Thornhill tra il 1708 e il 1727, immagini e simboli che trasmettono messaggi su una miriade di argomenti, compresi la monarchia, la religione, il potere marittimo, la navigazione ed il commercio. Semplicemente bellissima, e geniale l'idea di offrire carrelli che hanno al posto del ripiano specchi per osservare la volta senza farsi venire il torcicollo.

Poi, una bella salita sulla collina, per raggiungere l'Osservatorio, da dove passa la linea del meridiano 0, con ovvia fotografia di te con un piede nell'est ed uno nell'ovest. Non entriamo, ché la coda è lunga, ma non ce nè bisogno: giusto fuori dal recinto c'è un cancelletto, e la linea è tracciata anche lì dietro... smile... click! Fatta!

Un po' di giusto riposo sulle pendici semierbose della collina, poi riscendiamo e, con la metro, torniamo in centro a Londra, facendo una visita ad un tempio un po' diverso: Hamleys, il più antico negozio di giocattoli del mondo. Nei suoi sette piani trovano posto più di 50000 giocattoli diversi, e i commessi sorridono, parlano, gridano e invitano i visitatori, piccoli e grandi, a provare gli ultimi arrivi. Nel grande caos di droni e frisbee pelosi che volano, di bambole che parlano e dinosauri che ruggiscono, di macchinine che si arrampicano sui muri e di palloni giganti che rimbalzano, trovi un paio di regalini per tuo fratello Marco, incluso un playmobil vestito come una delle guardie della regina, quelle con cappello peloso in testa. E forse, se invece di poche sterline avessi una carta di credito in tasca, passeresti più di un'ora a fare acquisti; non è così, per fortuna mia (e tua), così dopo esserti fatta una foto con la regina Elisabetta II (tutta fatta di mattoncini Lego, cagnolino incluso), usciamo dalla porta principale e ci ritroviamo in Regent Street, da cui raggiungiamo la stazione della metro e torniamo a casa, fermandoci in un supermercato per acquistare una bella cena inglese, giusta giusta per la pioggerella che comincia a cadere: zuppa calda, e poi una bella cornish pastry, tipico pasticcio originario della Cornovaglia... Yum!

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