domenica 29 settembre 2013

Una prigione fatta d'acqua

Una ballerina appare magicamente
tra i getti d'acqua
Ciao, nipote.

A Lima, capitale del Perù, c'è un parco chiamato "Parque de la Reserva", proprio vicino al centro, dove le protagoniste sono le fontane: ce ne sono più di 15, tutte molto belle, ristrutturate di recente.

Ogni sera, al tramonto, vengono accese tantissime luci colorate, che illuminano i getti d'acqua rendendoli magici.

C'è, per esempio, una piramide arancione, dove l'acqua cade in obliquo da tantissime cannelle, e se la guardi un po' da distante ti sembrerà che i getti d'acqua si intreccino. E ce n'è un altra in cui l'acqua forma degli archi, e tutti gli archi uno dietro l'altro formano un tunnel, attraverso il quale si può camminare, bagnandosi pochissimo.

mercoledì 25 settembre 2013

L'alba di un nuovo mondo

Il sole, lontano, sopra le nuvole
Ciao, nipote.

L'altra notte, mentre sorvolavo il continente americano, mi è capitato di alzare un poco la tendina del finestrino e sbirciare fuori.

Quello che ho visto è stato uno spettacolo delizioso: dal consueto mare di nuvole, una visione di panna montata che si può sempre godere mentre si vola alti sopra la Terra, il sole stava lentamente sorgendo, non ancora pronto per spargere la sua luce ma abbastanza per cambiare lentamente i colori di un mondo magico.

L'ala dell'aereo, e la lucina di posizione che vi si trova in fondo, aggiungono solo un punto di riferimento fisso a questa immagine, che ti voglio regalare.

lunedì 9 settembre 2013

Traditi dal vulcano

Persone in fuga durante l'eruzione
del Vesuvio
Ciao, nipote.

Sono arrivato ieri sera a Minori, un piccolo villaggio lungo la Costiera Amalfitana, poco sotto Napoli, per preparare un tour con una nuova compagnia. Mi ha accolto la signora Aideen, irlandese, che si sta occupando di un altro tour che terminerà domani, e che mi sta insegnando le cose utili per questa particolare località.

Questa mattina, siamo andati assieme a Pompei. Cittadina dell'antica Roma, costruita non troppo lontano dal vulcano Vesuvio, che con le sue precedenti eruzioni aveva reso fertile il terreno circostante, nel 79 dopo Cristo venne sommersa da una pioggia di cenere e lapilli che cadde per ore formando alla fine uno strato di più di 3 metri, raggiungendo in molti casi i tetti delle case, in parte ancora in ricostruzione dopo un terremoto di qualche anno prima.