giovedì 23 gennaio 2014

Nella foresta, a casa dei Maya

Una stele con tante belle
ed interessanti cose
scritte sopra
Ciao, nipote.

Se in Sud America il popolo antico più famoso è quello degli Inca, qui in Centro America sono in due a dividersi la poltrona: Aztechi e Maya. I primi vissero perlopiù in quello che oggi è il Messico, mentre i secondi a cavallo di Guatemala, Belize, Honduras, El Salvador e un po' di Messico anche loro.

I Maya vissero il loro momento più splendido secoli fa, ma sopravvivono tutt'oggi nei paesi che ho menzionato sopra, in particolar modo nel Guatemala e nel Belize, dove spesso vivono in piccole comunità. In passato, invece, creavano grandi città-stato, separate le une dalle altre da decine di chilometri di giungla. Di alcune di esse sopravvivono dei resti, e io oggi ho visitato uno dei più famosi, Copan, in Honduras.


Non tutte le decorazioni sono
allegre e spensierate...
Tra gli alberi, seguendo sentieri tenuti puliti da decine di inservienti che cercano di raccogliere tutte le foglie cadute, si incontrano resti di case, di palazzi e di piccole piramidi; queste ultime servivano ai sovrani e agli stregoni per avvicinarsi di più al cielo, e quindi alla casa degli dei. Ovviamente gli edifici non sono interi, sempre manca il tetto ed a volte i muri sono caduti; però, molti sono in buone condizioni, preservati e protetti dalla foresta che li ha accolti per tutti questi secoli.

Una caratteristica di Copan è l'ottimo stato di conservazione di fregi e decorazioni, che sono stati spostati all'interno del museo per meglio proteggerli; nel sito sono state poste invece delle copie, per permettere ai visitatori di godere lo stesso della loro bellezza. I Maya scrivevano con dei simboli speciali,quasi geroglifici, che gli studiosi sono in buona parte riusciti a decifrare; questi simboli si trovano su pietre decorative degli edifici, o su delle steli, grandi colonne totalmente intagliate, piantate nel suolo.

E' un luogo misterioso, e camminando per i sentieri e aggirandoti tra le rovine puoi ammirarne la bellezza e respirare la storia.

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